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Un cane si può educare (o tentare di educare) a qualsiasi età, ma il momento migliore corrisponde ai primi mesi di vita.

Vediamo perché: prima si inizia meglio è.
Così potremmo riassumere la nostra opinione in merito all’età ideale per cominciare l’educazione del cane, opinione condivisa dalla stragrande maggioranza degli educatori cinofili di oggi, consapevoli di come il cane vada educato per tempo.

Già, ma cosa vuole dire “per tempo”? Semplicemente vuol dire educare il cane quando è in grado di reggersi in piedi e dedicare sufficiente attenzione al suo padrone.
Per essere più precisi, possiamo dire con relativa sicurezza che l’età giusta per educare il cane sia compresa tra il secondo e il quarto mese di vita. A questa età il cane è come una spugna e non vede l’ora di assorbire gli insegnamenti che avrete voglia di impartirgli. Attenzione però, ogni cane è diverso e ha le sue tempistiche. Come in tutte le cose, non forzate la mano!

Per rispondere nel modo più chiaro possibile a quale età sia più indicato educare il cane, aggiungiamo che l’educazione viene di solito suddivisa dagli addetti ai lavori in educazione base ed educazione avanzata (qualcuno aggiungerebbe l’educazione intermedia).

La prima assicura l’apprendimento di regole base, ad esempio stare seduto e non tirare a guinzaglio. L’educazione avanzata affronta comandi più complessi, che possono addirittura sembrare impossibili per un cane giovane o cucciolo. È chiaro che un ruolo cruciale nell’educazione spetta al professionista di turno, figura chiave nell’orientare il cane verso comportamenti corretti dentro e fuori casa. A lui anche il compito di insegnare al padrone come mantenere l’imprinting nel tempo.

Affrontare prima l’educazione e poi l’addestramento del cane.

È importante distinguere l’educazione dall’addestramento, in quanto il secondo richiede più tecnica e abilità e quindi una maggiore maturità dell’animale.
A 6-7 mesi, dopo un percorso educativo completo, il cane è pronto a imparare vere e proprie discipline sportive (e non) come l’agility dog o l’obedience. In questo caso occorre investire molto in termini di tempo e risorse, dal momento che il livello di competenza sarà tanto più elevato quanto più ambiziosi saranno gli obiettivi che si vogliono raggiungere.

E per chi ha un cane adulto? Niente paura, esisteranno vizi da eradicare e abitudini da correggere, ma il lavoro potrebbe rivelarsi più semplice del previsto. Anche qui è fondamentale la partecipazione attiva del padrone, che non dovrà limitarsi a lasciare il cane dall’educatore cinofilo, ma farà bene a incoraggiare il proprio amico a 4 zampe e accompagnarlo passo passo in questa nuova scuola di vita che si chiama educazione.